Lars Gustafsson, protagonista del Boccaccio Internazionale con il libro Le bianche braccia della signora Sorgedahl  (Iperborea, 2012) è nato a Västerås nel 1936. E’ considerato il più internazionale scrittore svedese contemporaneo. Studioso di matematica e filosofia, poeta, saggista, drammaturgo, romanziere fra i più tradotti all’estero, si è laureato nel 1960 all'Università di Uppsala. E’ stato redattore (dal 1962 al 1966) e direttore (fino al 1972) della rivista letteraria BLM (Bonniers Litterära Magasin) e si è convertito nel 1981 all'ebraismo. È stato professore all'University of Texas dal 1983 fino al pensionamento (2006), quando si è ritirato a Södermalm, quartiere di Stoccolma. Nel 1986 è stato fatto cavaliere dell'Ordre des Arts et des Lettres. Nel 2003 il film A Breach in the Wall del regista Jimmy Karlsson è stato tratto dal suo racconto Yllet. Esordisce giovanissimo ed è subito al centro della vita culturale svedese, spesso coinvolto in polemiche per le sue prese di posizione critiche e provocatorie nei confronti dell’establishment. Nei suoi racconti come nelle poesie colpiscono la vena fantastica, il gioco d’erudito che scherza con la propria erudizione, l’ossessione per il tempo e per l’identità tanto da essere definito il  “Borges svedese”. In Italia ha ricevuto il Premio Agrigento e il Premio Grinzane Cavour.

 

Hanno detto di lui:

"Così, misteriosamente, in questo romanzo la nostalgia del tempo perduto si trasforma nell'impagabile felicità del ricordo." Marta Morazzoni, - Radio Popolare

“Una preziosa "Recherche" nordica, che racconta la giovinezza al tempo della bella estate del 1954” – corriere della sera

Neanche questa volta i lettori di Gustafsson resteranno delusi: questo è uno dei migliori romanzi che abbia mai scritto. - SvD Kultur

Lars Gustafsson è una delle voci letterarie, etiche e critiche più significative del romanzo europeo contemporaneo. – Avvenire

L’autore svedese più apprezzato al mondo. - La Repubblica

Gustafsson è figlio delle solitudini nordeuropee, con tutti i dilemmi tanto astratti quanto tormentosamente personali che il corso dei secoli ha lasciato in ricca e scomoda dote. - Il sole 24 ore

I personaggi dei romanzi di Lars Gustafsson si caricano di una complessità esistenziale nuova e avvincente, assumendo una carica straordinaria e perturbante. - Il Manifesto

 

Il libro

LE BIANCHE BRACCIA DELLA SIGNORA SORGEDAHL

Ed. Iperborea

Traduzione dallo svedese di Carmen Giorgetti Cima

pp: 240

Isbn: 978-88-7091-197-8

Una storia di formazione dove la solarità dell’estate si sposa col nascosto e inatteso, e il sesso con la grandine. Filosofia e leggerezza insieme? un piccolo miracolo. - GOFFREDO FOFI

Le bianche braccia della signora di Sorgedahl è una storia soave e leggera, sulle note nostalgiche degli anni Cinquanta. Un nuovo racconto-monologo da uno dei più conosciuti scrittori svedesi, che dopo averci fatto assaporare la sua visione della vita americana ne Il decano ci accompagna in un amarcord nordico ricolmo di vita, esperienze e melanconie.

 

Il libro - E se non fossi mai esistito? si chiede un ex professore di filosofia a Oxford, che come uno sciamano ha imparato a liberare l’anima dal corpo per viaggiare indietro nel tempo e scoprire il sottile confine tra memoria e sogno. Forse è per questo che tutti i ricordi lo riportano a un anno, il 1954, quando nella nativa Västerås arrivò la più forte grandinata estiva della storia, ma soprattutto arrivò lei, la signora Sorgedahl. Lei che aveva il doppio dei suoi anni e un marito noioso, lunghi capelli rossi, il profumo di un altro mondo, e quelle belle morbide bianche braccia che gli avrebbero “aperto le porte della vita”. E per ricostruire un’esperienza così intima e segreta, da dubitare che sia accaduta davvero, non può che ricomporre l’intero puzzle dell’adolescenza, un paradiso perduto di dispute filosofiche con gli amici nel locale caldaia, di invocazioni a un protettivo cane-demone della leggenda e di incontri proibiti con Ingela, la figlia del Fonditore. Ricordo e fantasia, ironia e rimpianto guidano una proustiana ricerca interiore che diventa un viaggio attraverso l’intero scibile, abbracciando i segreti della pesca al plancton lacustre e i vantaggi morali che offrirebbe un mondo politeista, il legame tra lo Spirito Santo e un organo dell’Ottocento a 50 voci e quello tra il nastro di Möbius e il mistero del tempo. In un funambolico gioco borgesiano intorno a quella babele di domande senza risposta che è l’uomo.

Lars Gustafsson, autore della “Trilogia americana” (Storia con cane, Windy racconta e Il Decano), tutti pubblicati da Iperborea, torna in Italia con un romanzo che ha il ritmo e la bellezza di una poesia, che come un’impalpabile reminiscenza rievoca la sua Svezia degli anni Cinquanta e una vita intensa e rimpianta, trascorsa con immagini senza tempo.