Associazione Letteraria Giovanni Boccaccio
Premio Boccaccio 2019, Guarnieri “La mia prossima sfida: un esploratore artico della metà dell’Ottocento e una storia contemporanea”
CULTURA - Vincitore della XXXVIII edizione del Premio Letterario Giovanni Boccaccio 2019 per la sezione narrativa italiana, Luigi Guarnieri sarà a Certaldo (al Teatro Boccaccio, ore 16.30) il prossimo 14 settembre per la consegna del prestigioso riconoscimento nel corso di una cerimonia che prevede molti ospiti autorevoli a partire dagli stessi componenti della giuria presieduta da Sergio Zavoli, insieme a André Aciman e a Barbara Stefanelli, vincitori delle sezioni “Narrativa straniera” e “Giornalismo”. La manifestazione sarà condotta dalla giornalista Rai Adriana Pannitteri e prevede la straordinaria partecipazione dell’attrice Lucia Poli.
Guarnieri, laureato in lettere classiche all'Università di Pisa, diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, ha scritto testi teatrali e radiofonici (Blu notte, in collaborazione con Melania Mazzucco, sua compagna di vita) ed è autore di romanzi, tradotti in numerosi Paesi.
L'esordio letterario avviene con L'Atlante criminale - Vita scriteriata di Cesare Lombroso (Mondadori 2000, Premio Bagutta Opera Prima e Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante) che racconta le vicende biografiche del noto antropologo criminale. Seguono: Tenebre sul Congo (Mondadori 2001) romanzo imperniato su figure quali Joseph Conrad ed esploratori e avventurieri come Emin Pascià, il generale Gordon, Romolo Gessi e Gaetano Casati. La doppia vita di Vermeer (Mondadori 2004, Premio Selezione Campiello), La sposa ebrea (Rizzoli 2006, Premio nazionale letterario Pisa, Premio Rhegium Julii). Con I sentieri del cielo (Rizzoli 2008, Guarnieri consegue il Premio Grinzane Cavour) è il racconto della repressione del brigantaggio in Calabria a opera dell'esercito piemontese all'indomani dell'Unità d'Italia. Anche nei successivi romanzi di Guarnieri appaiono figure storiche divergenti e singolari: Una strana storia d'amore (Rizzoli 2010) indaga i legami artistici e sentimentali di un grande trio di musicisti romantici ottocenteschi: Johannes Brahms, Robert Schumann e Clara Wieck. I titoli più recenti sono: Il sosia di Hitler e Forsennatamente Mr. Foscolo.
Guarnieri e il Boccaccio: vicinanza poetica o un incontro inedito grazie al Premio vinto?
Mi dispiace dover dire che Boccaccio non è proprio un mio cavallo di battaglia, ma in onore del Premio mi riprometto quantomeno di rileggere al più presto il Decamerone (ripreso in mano l'ultima volta all'università, quindi ahimè parecchi anni or sono). In compenso Boccaccio è sempre stato, assieme a Dante e Petrarca, uno degli autori prediletti di Ugo Foscolo, che gli ha dedicato - proprio negli anni dell'esilio londinese - scritti di enorme importanza che a distanza di secoli nulla hanno perso della loro profondità e precisione.
La sua opera letteraria è tutta intrisa di Storia. Sono storici e realmente esistiti molti personaggi dei suoi libri. Qual è il suo rapporto con la Storia?
La Storia è un grande racconto, anzi per forza di cose il più grande, pieno di personaggi eccezionali che rivaleggiano con le creazioni dei grandi scrittori. In effetti nei miei libri ho spesso saccheggiato biblioteche e archivi nel tentativo di ridare voce a qualcuna di queste figure, spesso rimosse o dimenticate - come il famigerato psichiatra Cesare Lombroso, gli esploratori africani Romolo Gessi, Gaetano Casati ed Emin Pascià o il falsario olandese Han Van Meegeren. Sempre con l'intento di rileggere i fatti da un'ottica nuova e arrivare a una verità 'poetica' superando le versioni consolidate ma spesso parziali se non false, e servendomi dello sfondo storico come di un grande specchio nel quale riflettere le inquietudini dei nostri tempi. Narrare la Storia per me significa mettere a nudo gli ingranaggi di un meccanismo opprimente, a volte infernale, che ha sempre un impatto deformante sulla vita di tutti; esplorarne gli aspetti rimossi, sepolti, invisibili; e soprattutto demistificare, o comunque mettere in discussione, la versione ufficiale degli eventi che scelgo di narrare, mettendone in dubbio la verità ingannevole.
Come nasce l’opera Forsennatamente Mr. Foscolo? Che cosa l’ha colpita maggiormente della complessa personalità del poeta?
Come viene raccontato alla fine del libro, il mio incontro con Foscolo è stato assolutamente casuale: visitando uno dei tanti cimiteri londinesi, Chiswick, mi sono imbattuto nella sua tomba (o meglio, nel suo mausoleo, perché le spoglie del poeta sono state trasferite nell'Ottocento a Santa Croce). All'epoca non ricordavo affatto che Foscolo fosse morto a Londra: questa scoperta inaspettata ha così messo in moto la voglia e il desiderio di saperne di più, e sono partito con l'usuale attività di ricerca che tanto mi appassiona e mi diverte quando scrivo un libro. Il personaggio Foscolo, poi, si è rivelato d'eccezione; contraddittorio e camaleontico al massimo grado, di lui mi ha colpito tutto e il contrario di tutto: l'orgoglio e la sventatezza, l'intelligenza e l'ingenuità, il coraggio e la dissipazione... Una vera scoperta. Un indomabile 'forsennato' lontanissimo dall'immagine polverosa e impagliata che a volte i nostri manuali scolastici, chissà perché, insistono a propinarci.
La sua attività spazia dal teatro alla radio ai romanzi: è il piacere della sperimentazione che guida l’artista?
Devo dire che il teatro l'ho frequentato poco, in gioventù, e in realtà ho scritto un solo testo, su Giovanni Pascoli, che però è stato molto fortunato e rappresentato nei principali teatri italiani. Anche la radio l'ho frequentata solo in gioventù, e in buona parte - ammetto volentieri - per esigenze alimentari, anche se ho un ricordo piacevolissimo dei radiodrammi scritti per la Rai, che mi sono serviti fra le altre cose come utile palestra di narrazione.
Opere e progetti nel cassetto
Ho due progetti: uno sulla vita di un esploratore polare (zona: artico canadese) alla metà dell'Ottocento e, al contrario, una storia totalmente contemporanea. Per me quest'ultima è una sfida colossale, perché sarebbe la prima volta che ne scrivo una. Ne sarò capace? Sarei anche tentato di usare uno pseudonimo...
Certaldo, lì 04 Settembre 2019