Ferruccio de Bortoli (Milano, 20 maggio 1953) è un giornalista italiano. Dal 9 aprile 2009 è ritornato ad  essere direttore del Corriere della Sera.
Di famiglia bellunese, si è laureato in Giurisprudenza alla Statale di Milano. Esordisce nella professione giornalistica nel 1973,  come praticante al Corriere dei ragazzi, lavora successivamente per il Corriere d'Informazione (pomeridiano del Corriere), Corriere della Sera,  L'Europeo.
Nel 1987 torna al Corriere della Sera come caporedattore dell'economia. Nel 1993 Paolo Mieli lo promuove vicedirettore e nel 1997  assume la guida del primo quotidiano italiano.
Firma il giornale per sei anni intensi, caratterizzati tra l'altro dalle morti di due grandi vecchi del giornalismo italiano,  Indro Montanelli e Tiziano Terzani, e dell'attentato mortale a Maria Grazia Cutuli, inviata in Afghanistan. Durante la direzione  gestisce le notizie relative agli attentati dell'11 settembre 2001, si reca a New York per chiedere alla scrittrice fiorentina  Oriana Fallaci di tornare a scrivere articoli dopo undici anni di silenzio. Il 29 settembre 2001 esce sul Corriere l'articolo  «La rabbia e l'orgoglio», a cui seguirà l'omonimo libro edito da Rizzoli. Nel 1999 de Bortoli è stato tra i primi giornalisti  a pubblicare il proprio indirizzo di posta elettronica in calce a un articolo.
De Bortoli lascia il quotidiano di via Solferino il 29 maggio 2003 per ragioni private. Successivamente, de Bortoli assume l'incarico di amministratore delegato di RCS Libri, divisione di RCS MediaGroup. Torna al giornalismo con la  direzione del Sole 24 Ore, dove la sua nomina è fortemente voluta dal presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo.
Durante la campagna elettorale 2006 è stato il moderatore del convegno biennale di Confindustria tenutosi a Vicenza  ospitando i due candidati premier Romano Prodi e Silvio Berlusconi.
 
Fonte: Wikipedia